Vi Riportiamo in questo articolo una serie di post presente sulla pagina Facebook di un collettivo studentesco dell’università Federico Secondo di Napoli
LA CASA È UN DIRITTO, L’AFFITTO UNA RAPINA!
Gli studenti e le studentesse del Collettivo Autorganizzato Universitario, ieri, si sono accampati davanti la sede di Palazzo Giusso per manifestare contro il caro affitti. Le tende da campeggio simulavano le condizioni abitative precarie, a prezzi elevatissimi, in cui i cittadini sono costretti a vivere.
Nell’ultimo anno gli affitti sono aumentati in tutta Italia per una media di +11% per una camera singola. E i prezzi medi a Napoli si aggirano intorno ai 337€, spesso senza contratto e in condizioni inaccettabili.
Nicola, uno studente fuorisede iscritto alla Federico II, ci ha raccontato che per
trovare una casa a Napoli ha impiegato tre mesi e per un anno ha vissuto in una stanza di 5 mq per 270 €!
È assurdo che per garantire i profitti di pochi privati non ci sia nessuna regolamentazione che garantisca a tutti il diritto all’abitare.
La questione abitativa è una delle prime che dovrebbero essere affrontate. E il problema non riguarda solo gli studenti, ma anche lavoratori, precari, gente che non riesce più a sostenere l’aumento dei prezzi non solo delle case ma anche delle bollette e della vita in generale.
Serve un salario minimo di almeno 10€ l’ora, un piano di edilizia popolare e un intervento sull’aumento di affitti e beni di prima necessità.
QUESTI AFFITTI SONO UNA RAPINA!
Le vacanze ormai sono passate e noi studentə e giovanə lavoratorə ci ritroviamo a dover fare di nuovo i conti con la dura realtà.
Dopo questa breve pausa si ricomincia a correre per tutta la città come schegge impazzite alla ricerca di una casa. la fatica però lascia subito spazio alla disperazione quando arriva il momento di pagare le caparre e il mese corrente…
In tutta Italia sono aumentati a dismisura i canoni degli affitti. Per quanto riguarda le famiglie già a giugno si prospettava un aumento medio di 44€ al mese per i trilocali (Napoli +48€ per il sud e Milano +75€ per il nord) mentre per lə studentə e lə lavoratorə fuori sede il canone di una stanza singola è aumentato dell’11% (a Milano il prezzo medio è di 620€ mentre a Napoli è di 337€). Preoccupanti segnali d’allarme dello smantellamento del diritto allo studio e all’abitare soprattutto per noi meridionali costretti a lavorare a nero e a percepire salari da fame.
LA TANTO ACCLAMATA RIPRESA Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo
La tanto acclamata ripresa del mercato del settore turistico come ogni ripresa economica la pagano le fasce popolari della città, lə studentə e lə lavoratorə fuori sede. Anche Napoli non è rimasta immune al processo di gentrificazione che ha mutato radicalmente il volto della città. I quartieri popolari sono diventati aree vetrina inaccessibili ai più; è aumentato il business degli affitti brevi per le vacanze, più remunerativi, a scapito di quelli lunghi a scopo abitativo; intere famiglie vengono sfrattate; gli appartamenti si sono trasformati in B&B e interi condomini in hotel. Per l’ennesima volta le esigenze dei proprietari calpestano le esigenze delle classi deboli. Il risultato? Una città a misura di profitto e non a misura di persona!
Come ogni rapina che si rispetti il furto è accompagnato dalla minaccia. Infatti l’alternativa all’esborso ha tutte le caratteristiche della violenza e dell’umiliazione: essere costretti a passare una vita da pendolari tra trasporti pubblici inesistenti oppure obsoleti, inaffidabili e lenti, oppure a un’esistenza fatta di rassegnazione perchè la provincia e la periferia non offrono nulla autorizzando i padroncini di turno a fare il buono o il cattivo tempo; l’umiliazione di non poter essere autonomo e di pesare sulle spalle della propria famiglia; l’assenza di prospettiva e la crescente paura del futuro…
E le università vengono incontro alle esigenze di noi studenti? ASSOLUTAMENTE NO! Al sud ci sono meno possibilità per le persone svantaggiate provenienti da zone lontane dall’università di poter risiedere in una Casa dello Studente: Il caso della Campania per esempio è particolarmente difficile, con pochi posti letto in numero assoluto e anche in relazione al numero di residenti e di iscritti ai corsi di laurea, che possono provenire anche da una regione diversa. Non ci stupisce il fatto che l’Italia ha il tasso di laureati più basso d’Europa (Siamo intorno al 30% nel 2020, contro una media europea del 45%). La situazione peggiora se paragoniamo il tasso di laureati tra la città e le aree interne: il 34% dei 30-34 enni residenti nelle grandi città è laureato; contro il 24% di chi vive nelle cittadine e nei sobborghi e il 22,5% di chi abita nelle aree rurali.
Siamo giovanə, studentə e lavoratorə proprio come te. Viviamo gli stessi problemi e subiamo le stesse violenze. É arrivata l’ora di unirci, organizzarci e pretendere ciò che ci spetta!
Fonte: https://www.facebook.com/caunapoli/?show_switched_toast=0&show_invite_to_follow=0&show_switched_tooltip=0&show_podcast_settings=0&show_community_transition=0&show_community_review_changes=0&show_follower_visibility_disclosure=0
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