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L’Illusione Verde: Inquinamento Nascosto della Transizione Energetica

Nell’immagine, vediamo una critica evidente alle attuali tecnologie “verdi”, che sottolinea un paradosso significativo: pur cercando di ridurre l’impatto ambientale con l’uso di energie rinnovabili, come i veicoli elettrici e i pannelli solari, stiamo in realtà generando nuove forme di inquinamento.

Le batterie al litio e i pannelli fotovoltaici, spesso considerati tecnologie pulite, nascondono un costo ambientale elevato.

L’Estrazione del Litio e i Disastri Ambientali

Il litio, un minerale essenziale per la produzione di batterie ricaricabili, viene estratto principalmente da deserti salini in Sud America, noti come il “Triangolo del Litio” (Cile, Argentina e Bolivia).

Questa regione contiene più della metà delle riserve mondiali di litio. Tuttavia, l’estrazione del litio richiede enormi quantità di acqua: 500.000 litri per tonnellata di litio estratto. Questo ha già avuto un impatto devastante sulle comunità locali che dipendono dall’acqua per l’agricoltura e la vita quotidiana​

In paesi come il Cile, nella Salar de Atacama, il 65% delle risorse idriche viene utilizzato per l’estrazione del litio, lasciando le comunità locali senza acqua potabile sufficiente.

Gli scienziati hanno documentato che l’estrazione ha portato alla contaminazione del suolo e dell’acqua, con perdite di biodiversità e danni permanenti agli ecosistemi​

I Pannelli Solari: Un’Altra Faccia della Medaglia

Anche i pannelli solari contribuiscono a questa problematica. Pur essendo fondamentali per ridurre le emissioni di CO2, la loro produzione e il loro smaltimento presentano criticità.

I pannelli solari sono realizzati con silicio, il cui processo di estrazione e produzione richiede un alto consumo di energia, spesso proveniente da fonti non rinnovabili. Inoltre, al termine del loro ciclo vitale, i pannelli generano una grande quantità di rifiuti elettronici, difficili da riciclare correttamente​

Il Caso della Cina: Dominio dell’Estrazione

Un altro aspetto rilevante è il ruolo della Cina, che domina il mercato del litio. Il paese ha investito pesantemente nell’estrazione del minerale in Australia e Sud America, e controlla gran parte delle riserve globali. La dipendenza da pochi fornitori espone il mondo a nuove forme di monopolio energetico, creando anche impatti ambientali e sociali nei paesi dove avviene l’estrazione​

Approfondimento Chimico: Perché Questi Problemi?

A livello chimico, l’estrazione e il processo di raffinazione del litio richiedono l’uso di acidi come l’acido solforico, altamente tossico per l’ambiente.

Le evaporazioni naturali durante l’estrazione rilasciano nell’atmosfera composti volatili che contaminano l’aria e l’acqua, contribuendo all’inquinamento e alla distruzione del suolo. Inoltre, lo smaltimento inadeguato delle batterie al litio può provocare incendi nelle discariche, emettendo ulteriori sostanze tossiche​

 

Le Motivazioni Geopolitiche della Transizione Energetica Verde

Oltre agli aspetti ambientali, uno dei motivi chiave dietro la spinta verso le energie rinnovabili, specialmente da parte degli Stati Uniti, riguarda l’indipendenza geopolitica dalle risorse fossili.

Il petrolio è storicamente stato uno strumento di potere nelle mani di regimi autoritari come quelli della Russia e dell’Iran, che utilizzano le loro risorse energetiche per influenzare la politica internazionale e rafforzare le loro economie.

Il Ruolo della Russia e dell’Iran nel Mercato Energetico

La Russia è uno dei maggiori esportatori di petrolio e gas al mondo, e la sua influenza è particolarmente forte in Europa, che dipende dalle sue forniture.

Questo ha permesso al regime russo di usare l’energia come strumento di pressione politica. Ad esempio, durante la guerra in Ucraina, Mosca ha ridotto le forniture di gas naturale all’Europa come risposta alle sanzioni economiche.

Questa dipendenza energetica limita la capacità dell’Occidente di contrastare efficacemente l’aggressione russa senza subire danni economici.

Allo stesso modo, l’Iran, che detiene alcune delle più grandi riserve di petrolio e gas naturale al mondo, utilizza i ricavi derivanti dall’esportazione di energia per finanziare il suo regime, sostenere milizie alleate nella regione e sviluppare il proprio programma nucleare, sfidando così l’ordine geopolitico internazionale.

La Strategia degli Stati Uniti: L’Indipendenza Energetica Verde

Gli Stati Uniti, consapevoli di queste dinamiche geopolitiche, stanno promuovendo una transizione verso un’economia più verde per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e sottrarre potere ai regimi autoritari.

Investire in energie rinnovabili come il solare, l’eolico e le batterie non solo aiuta a contrastare i cambiamenti climatici, ma rafforza la sicurezza nazionale. Riducendo l’importazione di petrolio e gas, gli Stati Uniti possono ridurre la loro esposizione alle oscillazioni dei mercati energetici globali e alle manipolazioni geopolitiche da parte di paesi come Russia e Iran.

Inoltre, l’amministrazione Biden ha promosso il Green New Deal e altre iniziative volte a spingere l’industria automobilistica verso i veicoli elettrici e a incentivare l’uso di energie rinnovabili.

Questa strategia mira a rendere gli Stati Uniti leader globali nella produzione di tecnologie pulite, rafforzando la loro influenza geopolitica mentre si distaccano dalle forniture di energia legate ai regimi autocratici​

Conclusione

La transizione verde non è solo una necessità ecologica, ma anche una mossa geopolitica strategica. Ridurre la dipendenza dal petrolio significa sottrarre risorse economiche a regimi come quelli di Russia e Iran, promuovendo al contempo la sicurezza energetica e la stabilità internazionale.

Continua a seguirci su Libertà e Azione per altre analisi sulle implicazioni geopolitiche delle scelte energetiche.

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