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Golpe militare in myanmar 2021 : arrestata Ang San Suu Kyi

golpe militare

Aung San Suu Kyi arrestata per la quarta volta in seguito al golpe militare del 1 febbraio 2021 in Myanmar.
Dopo la terza scarcerazione di Aung San Suu Kyi nel 2010, la giunta militare e la Lega Nazionale per la Democrazia (Nld) avviarono una gestione condivisa del paese. La quale ha preso la forma, nel 2015, di un governo bicefalo, nel quale la così chiamata, The Lady, ricopre il ruolo di consigliera di Stato e ministro degli esteri. Mentre i militari detengono maggiore potere rispetto al governo civile. uno degli esempi è il controllo di quasi tutti i ministeri e la possibilità di dichiarare lo Stato d’emergenza. Potendo ,in questo modo, rovesciare il governo.

1 febbraio 2021: Golpe militare

Cala di nuovo l’ombra del passato sul Myanmar con il golpe da parte delle forze armate ed il trasferimento dei poteri del Myanmar nelle mani del generale Min Aung Hlaing, facendo, così, eco agli eventi del 1962 sotto il generale Ne Win o del 1988 con  Saw Maung.
Le forze armate denunciano presunti brogli elettorali durante le elezioni di novembre. Durante le quali il Nld ha ottenuto la maggioranza dei voti. Ma in realtà quest’ennesimo colpo di Stato mostra, ancora una volta, la grande influenza e potere che i militari detengono all’interno del governo. Con la conseguente instabilità politico-economica di un passato coloniale.

Le proteste dei civili in Myanmar per il golpe militare

Aung San Suu Kyi, il presidente Win Myint, ministri e “nemici del paese” vengono arrestati. Internet e le reti telefoniche sono state bloccate. Carri armati e squadre militari perlustrano le città, ma questo non riesce a fermare attivisti e manifestanti che si riversano per le strade. Sono spinti dall’invito della Lady a protestare contro un tale abuso di potere. L’hashtag #CivilDisobedienceMovement è l’inno di questi giorni di ribellione (dovuta al golpe militare) e proteste che vengono, tuttavia, represse immediatamente nel sangue.
Il 26 marzo, infatti,  le forze armate cambiano strategia, annunciando alla televisione che i manifestanti rischiano di essere “colpiti alla testa o alla schiena”. Il 27 marzo, giornata dedicata alle forze dell’ordine, i militari sfilano in una parata e contemporaneamente si scagliano sui civili con le mitragliatrici. Alla fine del giorno si contano 114 morti, compresi bambini.

Interessi politici in Birmania

Nonostante le brutalità avvenute durante la parata del 27 marzo, questa è stata un momento per negoziare nuovi rapporti ed accordi fra Myanmar e paesi vicini. India, Bangladesh, Laos e Thailandia hanno partecipato all’evento per continuare a garantire sicurezza sui confini. Pechino vorrebbe mantenere l’accordo sul corridoio economico Cina-Birmania. il quale era stato stipulato con la leader Aung San Suu Kyi e ilgenerale Min Aung Hlaing.
Ciò che potrebbe complicare gli equilibri tra le potenze Asiatiche. Tuttavia, è l’entrata in scena della Russia che ha intenzione di stringere affari col paese, probabilmente per la vendita di armi. Ne è un chiaro segnale la presenza del ministro russo della difesa Fomin, il quale ha dichiarato che la Birmania sia un “alleato affidabile”.

La situazione in Myanmar – Biden

Nel frattempo l’amministrazione Biden cercava di coalizzarsi con i paesi dell’Asean per contrastare la Cina. Però dovrà rallentare i suoi progetti. Poiché i paesi asiatici sono adesso distratti da una priorità diversa. La quale sembra essere mantenere rapporti stabili e sicurezza con il vicino ed imprevedibile Myanmar.
I leader golpisti sembrano soddisfatti del sostegno ricevuto da paesi come India, Cina e Russia. I quali contrariamente alla richiesta della Nazioni Unite, non intendono attuare azioni punitive.

Golpe militare in Myanmar e Covid-19

Proteste e violenza proseguono per le strade delle città Birmane senza interruzione. Mentre i militari non potranno fermare con la repressione il nemico invisibile che perseguita il mondo da ormai più di un anno. I casi di Covid aumentano, ma la giunta militare al governo non è in grado di gestire l’emergenza sanitaria. Lamentano l’assenza di forniture mediche, ossigeno e la campagna vaccinale è estremamente lenta e limitata. L’Onu chiede di intervenire con aiuti umanitari d’urgenza, altrimenti il paese rischia di diventare fra i maggiori diffusori di Covid-19.




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