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Osso, Mastrosso e Carcagnosso: i leggendari fondatori delle mafie italiane

La leggenda dei tre fratelli Osso, Mastrosso e Carcagnosso affonda le sue radici nella cultura popolare italiana e viene spesso raccontata come l’origine mitologica delle tre principali organizzazioni mafiose italiane: Cosa Nostra, ’Ndrangheta e Camorra.

Origine e simbologia della leggenda

I tre cavalieri erano membri di una società segreta chiamata “La Garduña“, attiva a Toledo nel XV secolo. Dopo aver vendicato la sorella, vittima di violenza, furono incarcerati per 25 anni. Alla loro liberazione, decisero di emigrare separatamente per diffondere i propri ideali.

  • Osso si fermò in Sicilia e fondò Cosa Nostra.
  • Mastrosso si stabilì in Calabria, dando origine alla ’Ndrangheta.
  • Carcagnosso si spinse fino in Campania, dove nacque la Camorra.

Interpretazioni religiose e culturali

Oltre alla dimensione leggendaria, alcuni studiosi hanno attribuito a questi personaggi anche una forte valenza simbolica e religiosa:

  • Osso rappresenterebbe Gesù Cristo, simbolo del sacrificio e della legge morale.
  • Carcagnosso sarebbe San Pietro, simbolo della custodia e della tradizione.
  • Mastrosso incarnerebbe l’<em’evangelista, colui che diffonde l’ideale e la cultura dell’onore.

Una struttura di potere gerarchica e mitica

La leggenda, tramandata oralmente e rafforzata da rituali segreti, costituisce ancora oggi un pilastro simbolico per molte cosche mafiose. Essa giustifica la divisione territoriale delle mafie italiane e consolida una retorica dell’onore e della fratellanza molto diffusa nelle strutture criminali.

Il mito ha anche una funzione educativa all’interno delle organizzazioni, utilizzato per rinforzare la disciplina, la lealtà e la subordinazione gerarchica.

Fonti storiche e contraddizioni

Non esiste alcuna evidenza storica che confermi l’esistenza reale di Osso, Mastrosso e Carcagnosso. Tuttavia, il loro racconto viene spesso utilizzato per attribuire un’origine comune alle mafie italiane, legandole a una presunta disciplina cavalleresca.

Secondo Focus, la leggenda avrebbe preso forma nel XV secolo, mentre per InformareOnline la sua diffusione si è accentuata nel Novecento, specialmente nei rituali dell’’Ndrangheta.

Perché il mito è ancora attuale?

Il mito dei tre fratelli continua ad essere evocato per legittimare ideologicamente la criminalità organizzata. In un’epoca di globalizzazione e digitalizzazione del crimine, questi simboli fungono da collante culturale e identitario, particolarmente nei contesti di iniziazione e affiliazione.

Collegamenti e riferimenti online

Per approfondire la storia e le implicazioni culturali di questa leggenda:

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