Hikikomori con Marco Crepaldi ed Umberto Galimberti un fenomeno del 21° secolo

Hikikomori con Marco Crepaldi ed Umberto Galimberti un fenomeno del 21° secolo

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Hikikomori con Marco Crepaldi ed Umberto Galimberti un fenomeno del 21° secolo

Nichilismo Cosmico Giovanile

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  1. Biografia Marco Crepaldi
  2. La nascita del fenomeno degli Hikikomori
  3. Le Cause sociali del fenomeno degli hikikomori con Marco Crepaldi
  4. L’isolamento l’inizio della fine
  5. La Causa generica
  6. Le Cause individuali
  7. Individui sensibili
  8. Non soltanto Giovani
  9. Il fenomeno in Italia
  10. Umberto Galimberti Biografia
  11. Paragone tra Marco Crepaldi ed Umberto Galimberti
  12. Paragone Esclusivo Tra Il fenomeno degli Hikikomori e il Nichilismo giovanile di Umberto Galimberti

 

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Problema Riassunto

Gli Hikikomori sono un fenomeno sociale dei nostri tempi, che potremmo definire come una sindrome dettata dal disagio sociale.
Per essere più corretti tale fenomeno, è una conseguenza del non riuscire ad adattarsi ad una società sempre più competitiva come quella contemporanea.
Il termine proviene dal lontano Giappone e potremmo tradurlo in italiano con: “isolarsi.”
Ed infatti chi è affetto da tale sindrome sociale, tenta di non avere contatti con gli altri, se non attraverso lo schermo.

Biografia Marco Crepaldi

Nato nel 1972 a Contarina, in provincia di Rovigo (allora comune autonomo, ora frazione di Porto Viro), nell’ultimo anno da dilettante, il 1994, vinse il G.P. San Gottardo e la Medaglia d’Oro Fiera di Sommacampagna con la maglia della G.S. C.S.P. De Nardi-Bottoli, mentre nel 1992 aveva vinto il titolo italiano su pista nella Corsa a punti Dilettanti.

Passato professionista nel 1995, a 23 anni, con il Team Polti, rimase sei anni con la stessa squadra, prendendo parte a due Giri d’Italia (ritirato nel 1996 e 79º nel 1997), quattro Tour de France consecutivi, tutti portati a termine (123º nel 1997, 75º nel 1998, 120º nel 1999 e 94º nel 2000), quattro Vuelte a España (91º nel 1995, ritirato nel 19961998 e 2000), oltre alla Milano-Sanremo nel 1999 (134º), al Giro delle Fiandre nel 1998 (73º), a quattro Parigi-Roubaix (54º nel 1996, ritirato nel 19981999 e 2000) e a due Liegi-Bastogne-Liegi (ritirato sia nel 1999 sia nel 2000).

Dopo un anno alla De Nardi-Pasta Montegrappa, squadra italiana con licenza slovacca, chiuse la carriera a fine 2001, a 29 anni.

È morto a fine 2019[1], a 47 anni, colpito da un infarto[2] nella sua casa di Donada, frazione di Porto Viro[1].

La nascita del fenomeno degli Hikikomori

Nichilismo Cosmico Giovanile

Essendo una sindrome sociale non sappiamo con certezza quando sia iniziata, ma possiamo dire che i primi casi in Giappone risalgono agli anni 80.
Tuttavia le cause che hanno portato al sorgere del fenomeno in questione non sono del tutto conosciute, data la sua natura complessa.
Ma se ne conoscono abbastanza per essere studiate e catalogate come un fenomeno sociale dei nostri tempi.
In questo articolo cercheremo di dividerle in due categorie, ovvero sociali (fenomeno sociologico) e individuali (psicologico).

Le Cause sociali del fenomeno degli hikikomori con Marco Crepaldi

Anche se i mass media si limitano a descrivere la natura di tale fenomeno sociale, come una conseguenza della vita virtuale, in realtà le cose non stanno esattamente così.
Poiché il problema alla base dei ragazzi hikikomori, sono le ferree aspettative che la società o il nucleo familiare, ripone su di essi.

L’isolamento l’inizio della fine

Nichilismo Cosmico Giovanile

Infatti la maggioranza dei casi di isolamento, si verificano in età scolastica o post-scolastica.
Quella fase di età ove essendo transitoria alle età adulta, le aspettative che i ragazzi devono far fronte sono maggiori.
Di solito la prima fase di isolamento avviene dopo un fallimento in ambito sociale, (un esame, un colloquio lavorativo ecc).
Tuttavia però se analizziamo le cause attribuite alla vita virtuale non sono del tutto infondate.

A sostegno di questa tesi potremmo citare il fatto che il Giappone, sia la società più robotizzata e tecnologica del pianeta.
Ma la società giapponese è anche fortemente collettivista, in cui ogni individuo deve essere tenuto a contribuire alla stessa.
A tal proposito potremmo dedurre che la forte dipendenza degli Hikikomori alla tecnologia, non sia nient’altro che uno strumento di alienazione.

La Causa generica

Nichilismo Cosmico Giovanile

E dunque non la causa del proprio disagio sociale, ma per lo più una conseguenza della stessa.
In altri termini, qualora la tecnologia non fosse così preponderante come nella società attuale, probabilmente sarebbe diversa soltanto la conseguente alienazione.
Il Giappone ovviamente non è l’ unico paese in cui si verifica tale fenomeno, (che non esclude l’ Italia).
Tuttavia però non sarà di certo un caso il fatto di esserne il più colpito, le stime infatti sono di almeno 500000, casi cifre a dir poco allarmanti.

Le Cause individuali

Analizzando più nel micro le cause individuali, sono (più o meno) le seguenti.

La maggior parte degli Hikikomori provengono da famiglie benestanti.
Ed è per tale motivo che le aspettative sul individuo sono maggiori, e per tale motivo non si sentono in grado di affrontare il mondo che gli aspetta.

Nelle società meno emancipate sono per lo più uomini.
Poiché sulle donne si ripongono aspettative minori.

Individui sensibili

Nichilismo Cosmico Giovanile

Gli Hikikomori sono individui estremamente sensibili.
Ed è forse questa la loro percezione di un mondo inadatto a loro, poichè risentono di più
degli aspetti di natura umana.

Non soltanto Giovani

Gli Hikikomori non sono soltanto i giovani.
Infatti i casi di isolamento possono durare addirittura per anni, se non decenni.
Poiché più tempo si passa isolati dal mondo esterno, tanto più sarà difficile riadattarsi.

Il fenomeno in Italia

Nichilismo Cosmico Giovanile

Come abbiamo precedentemente citato, l’ Italia non è di certo esente dai i casi di hikikomori.
Le stime parlano di almeno trentamila casi in tutto il territorio italiano.
E a detta di molti il problema maggiore del nostro paese, resta la poca conoscenza del fenomeno, sia in ambito sociale che in ambito familiare.
Infatti per affrontare questo problema non bastano le sensazionalistiche dichiarazioni italiane, come: i giovani hanno bisogno di sport.
Ma c’ è bisogno di informazione e supporto istituzionale.

Umberto Galimberti Biografia

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Umberto Galimberti (Monza2 maggio 1942) è un filosofoaccademico e psicoanalista[1] italiano, nonché giornalista di La Repubblica.

Esponente della psichiatria fenomenologica, iscritto all’Ordine degli psicologi con specializzazione in psicoterapia[2], oltre ad aver rivisitato e reinterpretato, in maniera originale e con taglio interdisciplinare, autori, momenti e aspetti del pensiero filosofico e della cultura in generale, il suo maggior contributo riguarda lo studio del pensiero simbolico inteso come la base primeva e più autentica della psiche umana, a cui seguirà poi quello logico-metafisico e razionale.[3][4]

Comparativo tra Marco Creapldi ed Umberto Galimberti

I Giovani e il bel paese
Tra le cause che affliggono i giovani infatti, vi è sicuramente la mancanza di prospettive per il futuro.
Ma è anche un dato di fatto che i nostri ragazzi si approcciano sempre in modo più attivo al fenomeno dei nuovi media e dell’informazione.
Di conseguenza egli sono in grado di sviluppare un forte spirito critico che gli permette di non vivere nell’illusione.
E dunque si approcciano al mondo esterno con uno spiccato realismo, che può avere i suoi pro ma anche i suoi contro.
Secondo Umberto Galimberti autore del libro: la parola ai giovani, i giovani si dividono in nichilisti attivi e nichilisti passivi.
Il nichilismo è infatti ciò che contraddistingue l’età giovanile come il rifiuto dei valori sociali, per trasmutare quella che sarà la società del domani.

Nichilismo cosmico giovanile per Umberto Galimberti

Anche se è forse vero che tra i nichilisti passivi troviamo sicuramente gli Hikikomori, che rifiutano di affrontare il mondo esterno.
Tuttavia la motivazione che ne deriva dal valorizzare i propri talenti, può portarli ad un approccio più attivo verso il mondo.
Di conseguenza non possiamo costringere i giovani ad avere la stessa visione del mondo delle persone di mezza età.
Ma sicuramente dovremo incentivarli a fargli esprimere cosa loro hanno da dire a questo mondo e non ciò che è già stato detto.
Valorizzandoli nella loro individualità, in modo da potersi scrollare, il peso di una società alla quale non sentono di appartenere.
Poiché sono loro la vera risorsa di questo paese, e un sintomo dell’ inefficienza politico-istituzionale nel valorizzarli, sarà il loro assenteismo alle urne.

Il Paternalismo della società

Quindi basta con le solite dichiarazioni paternalistiche, di educarli ai valori tradizionali con il servizio di leva obbligatorio ecc.

Ma diamogli la possibilità di farli crescere nella loro unicità, affinché siano loro la vera alternativa valida di questo paese.

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